LA Voglia di Vivere per tornare a giocare

(familabasket.it)
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Il buio.
Il buio di una notte scura e senza stelle.
Il buio di un incidente stradale nel quale perdono la vita allenatore e general manager.
Il buio che, a soli ventuno anni, ti lascia con una gamba amputata all’altezza del ginocchio.

La luce.
La luce di una splendente giornata di sole.
La luce del ritorno alla vita. La luce che, nonostante uno spaventoso incidente stradale, nonostante una gamba amputata, ti offre uno sguardo nuovo sul mondo.
La luce che, complice un’invidiabile forza d’animo e una protesi speciale, ti permette di tornare sul parquet per una partita con giocatrici normodotate.

E’ questa la parabola tanto dolorosa quanto illuminante vissuta da Natasa Kovacevic, giovane cestista della Stella Rossa Belgrado e medaglia di bronzo all’Europeo di Basket Under 18 del 2012.
Una parabola inizialmente discendente che avrebbe potuto mettere in seria difficoltà chiunque; ma che, al contrario, ha immediatamente invertito il senso di marcia a favore di risalita e rinascita. Ed è stato proprio grazie a determinazione, volontà e forte attaccamento alla vita che, a distanza di due anni da quel terribile impatto, Natasa è tornata alle competizioni; e, prima cestista europea, lo ha fatto in una partita con atlete senza deficienza alcuna. Nessuno sconto durante l’incontro, anzi: le avversarie l’ hanno marcata stretta, considerandola a tutti gli effetti una di loro; e tale si è sentita la stessa Natasa che, tornata sul campo di gioco, ha avuto la sensazione di non essersene mai allontanata. Un vero esempio di come lo sport annulli barriere e differenze; e di come, tanto nello sport quanto nella vita, nulla è precluso se ci si crede veramente e ci si impegna a fondo; nemmeno segnare un canestro capace di far esultare un intero palazzetto.

A cura di Chiara Franzetti

 

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