Corro perché mia mamma mi picchia – Giovanni Storti, Franz Rossi

giovanni storti

Rating “Lo Sport Insegna®”: 4/5

Inizio la mia recensione coniando un aggettivo che trovo molto appropriato per questo libro: ‘leggero’!
No, non mi riferisco alla pesantezza del volume e nemmeno al fatto che tratti tematiche ‘poco serie’…la leggerezza sta nel modo simpatico, spensierato e divertente con il quale i due autori trattano un tema importante come quello del correre.

Proprio per questo voglio partire dalla fine del libro e da queste loro parole: “Correre ti fa sentire bene. Rubare un’ora alla routine, al lavoro, alla famiglia, e regalare quell’ora a te stesso ti fa sentire ancora meglio. Correre significa muoversi velocemente da un posto all’altro senza necessità di altro che delle tue gambe. Il movimento è vita. E’ scoperta. E’ avventura. La magia della corsa è tutta qui. Correre ti fa sentire vivo”.
Siamo abituati a vedere Giovanni insieme agli inseparabili Aldo e Giacomo e devo dire di essermi molto divertito nel leggere i racconti delle sue imprese in maglietta e pantaloncini.

Assieme a Franz Rossi (suo compagno di avventure e di allenamenti), Giovanni ci porta a spasso per il mondo, al caldo e al freddo, di giorno e di notte e a qualsiasi latitudine ed altitudine e assieme a loro scopriamo paesaggi incredibili compresi quelli a me più vicini come gli scorci di Milano, i suoi Navigli, i suoi parchi, la Montagnetta di San Siro, una città in cui la poesia “si nasconde negli interstizi della praticità, così come il cielo azzurro negli scampoli rubati al grigio della cappa che ci avvolge”.

Correre significa anche immergersi nella ricchezza e nel mistero della natura, come nei maestosi paesaggi alpini o nei grandiosi scenari islandesi. O scoprire popoli e culture, come nel vivace affresco di Marrakech, città dalle atmosfere contrastanti dove “povertà e bellezza vanno di pari passo” e “i roseti crescono in aiuole contornate da immondizia”.
E’ un libro che può essere letto da tutti e non necessariamente dal runner esperto perché in modo simpatico al suo interno si trovano dei consigli (denominati “Le pillole del Giova”) molto utili anche per chi si avvicina a volte con timore e con curiosità al grande universo della corsa e vuole fare un percorso che lo porti “da tapascione a top runner”.

In questi ‘intermezzi’ gli autori trattano alcuni argomenti tecnici molto utili per i neofiti della corsa: vengono descritti i “pericoli della corsa”, “l’abbigliamento”, “l’alimentazione”, “la differenza tra podista della domenica e top runner”, in modo semplice e utile e il più delle volte aderenti alla verità.
Il libro è geniale anche dal punto di vista dell’approccio che ho definito in apertura leggero e lo si comprende subito dalle prime battute quando si afferma l’inutilità della corsa messa allo stesso piano di tante altre cose che facciamo semplicemente perché in un preciso momento ci gira di farle come cantare sotto la doccia, bere una birra con gli amici, passeggiare lungo al mare d’inverno, aspettare l’alba in una notte d’estate e chi più ne ha più ne metta.

La corsa rientra a pieno titolo nelle cose che bisogna fare nella vita per capire più profondamente la vita stessa e d è una di quelle cose che non si possono spiegare, non si possono ‘far capire’. Per capire il valore della corsa bisogna correre e bisogna farlo con costanza aspettando (e prima o poi arriverà, credetemi!) il momento in cui nella nostra testa scatti un ‘click’: in quell’attimo tutto sarà chiaro, semplice, scontato e tutte le ‘domande’, tutti i ‘che senso ha correre’ svaniranno…. In quel momento la corsa diventerà importante quanto l’aria che respiri.

Disseminati qua e là nel libro, come in un percorso, ci sono degli imprevisti che i nostri autori incontrano durante le loro corse: si passa dal bellicoso rottweiler delle colline bolognesi ai tantissimi personaggi surreali che fanno la loro comparsa nelle varie tappe delle competizioni a cui Franz e Giovanni hanno partecipato come ad esempio i corridori belgi che nel bel mezzo di una competizione decidono di fermarsi a giocare in spiaggia con le formine!
In estrema sintesi consiglio di prendervi una mattina, di allontanarvi da ogni distrazione (cellulare compreso!), di andare al parco con questo libro e di leggerlo a contatto con la natura…siate leggeri!
Buona lettura!

A cura di Lorenzo Ruspi

Lascia un commento

Ho preso visione dell'Informativa Privacy ed acconsento al trattamento dei dati personali sulla base di quanto disposto dal Regolamento UE 2016/679