Testa e corpo: due parti fondamentali ma distinte?

meditazione

Questo, culturalmente, è il nostro credo. Da secoli abbiamo la convinzione che mente e corpo non siano la stessa cosa. “Certo, la testa è fondamentale” ci diciamo e ci sentiamo dire, ma continuiamo a trattarla come un supporto all’attività sportiva. Finché tutto funziona, non c’è bisogno di intervenire sulla componente mentale, non vale la pena sprecare tempo ed energie per lavorare sulla testa e poi “Se non ho problemi, perché mai dovrei farlo?”.

Gli errori, in queste poche righe, sono ben due.

Allenare la mente per costruire, non solo per riparare

Innanzitutto, con l’avvento della psicologia positiva, l’approccio del professionista alla mente umana ha subito una radicale trasformazione. Se prima lo psicologo lavorava solo per riparare, per ristabilire il normale funzionamento dell’individuo, ora interviene anche per costruire, per partire dal normale funzionamento ed andare a potenziarlo, a costruire qualcosa in più, per arrivare ad un gradino più alto del precedente. Lo psicologo dello sport fa proprio questo: è un allenatore della componente mentale. Andremmo mai ad una gara senza essere allenati fisicamente? E tecnicamente? Ecco, così dovrebbe essere anche per la mente! Non possiamo pensare di approcciare una gara pronti con il fisico ma non con la testa. Così facendo, tentiamo la sorte! “Oggi fisicamente ci sono, mi sento pronto, speriamo vada tutto bene”, siamo sul filo del rasoio perché non abbiamo allenato una componente importante almeno quanto il corpo: la testa!

Corpo e mente: una distinzione inesistente

Ed eccoci al secondo errore, la distinzione tra la testa ed il corpo, tra gli aspetti mentali e quelli fisici. Finora abbiamo parlato di componente mentale o fisica, ma l’abbiamo fatto per semplicità descrittiva. La realtà è ben diversa: non esiste differenza! L’atleta, la persona, non è fatta di parti scomponibili e ricomponibili, non è uno schedario al quale attingere secondo le necessità contingenti, no! L’atleta è un tutt’uno, è l’insieme di componenti non scindibili. Ciò che cambia, quindi, è il punto di vista con cui ci approcciamo. Se lo alleniamo dal punto di vista della psicologia dello sport, non avremo effetti solo sulla mente, ma anche sul corpo. Al contempo, quando alleniamo il corpo, abbiamo evidenti effetti anche sulla testa (provate a correre circa 5 km prima di un colloquio importante…). Non possiamo credere, quindi, di poter lavorare solo su uno di questi. Corpo e mente sono la stessa cosa e l’unico allenamento davvero efficace tiene conto di questo, senza tralasciare niente.

Ecco, questa vuole essere una breve introduzione ai temi della psicologia dello sport. Se ci mettiamo in testa che lo psicologo dello sport non serve per curare i problemi, ma per allenare ogni atleta, allora l’obiettivo di oggi è stato raggiunto, e siamo pronti per i prossimi articoli!

 

A cura di Matteo Vagli

vagli@mentesport.net

www.mentesport.net

Commenti

Davide

Salve,

….che cosa cambia nella mente, se prima di un colloquio importante corro 5/10 km?

bye

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    Matteo Vagli

    Salve, dopo circa 5/6 km di corsa, si registrano effetti fisiologici sull’ippocampo (centro della memoria), aumenta la vascolarizzazione cerebrale, la plasticità neurale, etc. . In pratica, la corsa nutre il cervello e lo rende più attivo!
    Quindi, le nostre capacità cognitive vengono potenziate dalla corsa, o comunque dall’attività fisica in generale!

    Rispondi

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